Come si chiamava tua madre?

 

“Come si chiamava tua madre?”
Un tempo era questa la frase per far andare in pappa il cervello degli automi, ma ora che hanno fatto uscire (o nascere, come dicono loro) questi nuovi modelli non funziona più.
I nuovi Robot del ventunesimo secolo sono senza difetti, dicono, hanno il novanta percento delle espressioni umane, possono provare emozioni simili al settanta percento rispetto quelle reali, sono composti esternamente dalla miglior (finta) pelle mai messa su un automa ed ad ognuno di loro vengono generati dei ricordi. Come se avesse già vissuto l’equivalente degli anni che dimostra, e non sia comparso di improvviso com’era per quelli passati. A loro bastava chiedere “Come si chiamava tua madre?” per farli andare in tilt. Era semplice, perché loro non avevano un passato nel loro cervello composto di decine di terabyte.
Sono molto belli, sono arrivati ormai da due mesi e girano per le città di tutto il mondo mimetizzandosi tra gli esseri viventi. Quando prima c’era anche solo un modo per divertirsi rivelando fossero macchine, ora sembra non poterli più fregare in nessun modo. Adesso quando gli si chiede qualcosa inerente al loro “passato” hanno la risposta pronta per qualsiasi domanda, e simulano anche tutte le espressioni del pensiero\ricordo durante la discussione.
Ora non c’è più niente che provi che io sia umano, magari anche io ho tutti ricordi fasulli nella mia mente… e non lo so.

Pubblicato da Giuliano Lagozino

Ho creato questo sito perché il mio unico e solo interesse è condividere quel che scriviamo.

Top