Cosa Ne Penso Su: Ciò che ci Identifica

 

Parliamoci chiaro: in un mondo in cui l’ipocrisia e la falsità regnano sovrane è sempre più difficile riuscire a capire cos’è che ci identifica come le persone che siamo. Siamo diventati schiavi del marketing, del teatro politico e mediatico, e del cosiddetto “complottismo”. E quindi… come facciamo a scoprire l’essere umano da questo velo d’incertezza, liberarlo da questa sorta di crisi d’identità che lo affligge sempre più col passare delle decadi? Cos’è che ci stampa sul volto “Io sono questo tipo di persona”?

A mio modesto parere, l’uomo si riconosce dalle piccole cose, perché chiunque può fare grandi cose. Insomma, chiunque abbia venti milioni di euro può elargirli in beneficenza all’Africa e, magari, quando le telecamere si allontanano, punire a vergate i propri figli e la propria metà per chissà quali motivi. A volte tendiamo a dimenticare l’importanza dei piccoli gesti, come il far sorridere un amico un po’ triste, l’aiutare un fratellino a fare i compiti, o l’offrirsi di gettare l’immondizia. E che saranno mai? Eeeeh, già, che saranno mai. Sono proprio quelli a definire la nostra personalità, la nostra intimità psicologica. Basti pensare che è possibile capire se una persona mente semplicemente osservando i suoi occhi o le sue sopracciglia, movimenti così piccoli da essere quasi impercettibili. Quindi, se fosse davvero così, basterebbe davvero correggere i propri piccoli difetti per migliorarsi? La risposta è un puro e semplice sì. È come l’effetto farfalla: lo spostamento d’aria generato da un minuscolo battito d’ali può, col tempo, trasformarsi in un vero e proprio uragano. Una piccola cosa può diventare grande, col tempo, così come le ghiande si trasformano in querce.

Vi lascio dunque con questo piccolo spunto di riflessione, augurandovi una buona giornata, serata o dormita a seconda dei casi.
Grazie per la lettura.

Pubblicato da Marco Iacone

In teoria sarei il co-creatore di questo sito, ma in realtà ha fatto tutto Giuliano.

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