La Baita nel Bosco Bianco

 

PRIMA PARTE

Sentii molto parlare di questa Baita nel cosiddetto “Bosco Bianco”, ovvero un bosco popolato solo da betulle ed anche molto fitto. Questa Baita apparentemente normale, anche se non si sa chi l’abbia edificata ne quando, è stata scoperta un paio di anni fa da due ragazzi a cui piace l’avventura che, tornati in città dopo un giro del bosco, ci raccontarono di questa baita che spuntava dal nulla, costruita con un legno scuro, eppure mai vista da nessuno. Raccontarono di non esserci entrati, videro del fumo uscire dal camino e quindi pensarono fosse una casa abitata, e che avrebbero fatto una seconda esplorazione della zona e, forse, si sarebbero avventurati in quella casa. Ovviamente dopo questa scoperta, altra gente si incuriosì e si scoprì che il camino era praticamente sempre acceso, anche se al suo interno non sembrava esserci anima viva ne si era mai visto nessuno uscire da quella casa, però nessuno ebbe il coraggio di avventurarsi al suo interno… Come detto sopra, i due ragazzi, alla fine, decisero di ritornare sul luogo e di fare una perlustrazione più profonda, e quindi di entrare al suo interno. So solo che da quel giorno uno dei due ragazzi non si vide più, scomparso nel nulla, mentre il secondo ritornò in città solo due giorni dopo, senza più alcun ricordo ne di una casa nel bosco ne di cosa ci fosse al suo interno, l’unica cosa che ricordava era di aver vissuto un esperienza, per così dire, da dimenticare. Voi ora vi starete giustamente chiedendo una cosa del genere: “Perché ci racconti ciò?” Vi racconto tutto ciò perché, dopo un lungo riflettere, io ed altri miei due amici, abbiamo deciso di andare a nostra volta in quella casa ed appurare cosa ci sia al suo interno.

Ed eccoci lì, anche noi, ad avventurarsi in quel bosco, quando partimmo stava scendendo il tramonto sul vicino paese, e quando arrivammo sul posto era ormai più che buio; noi, che avevamo tutto l’occorrente, non ci fermammo. Quella baita, inquietante solo perché silenziosa e con uno sfondo notturno, non ci spaventò così tanto, all’apparenza. Erano, più che altro, le stranezze già descritte che incutevano una sensazione di, come dire, insicurezza… La prima cosa che ci venne in mente fu di controllare dalle finestre se c’era o no qualcuno al suo interno; per nostra sfortuna notammo che tutte le finestre erano disposte di una tenda, che copriva l’intera visuale, e quindi non si poteva dire se ci fosse o no qualche abitante. Quando ci trovammo tutti e tre dinanzi la porta di ingresso, esitammo per qualche secondo prima di entrare, finché non feci la prima mossa e girai la maniglia.

Pubblicato da Giuliano Lagozino

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